lunedì, dicembre 05, 2011

Notizie in breve: no all'indicazione dei dati catastali nella vendita coattiva



Il consiglio del Notariato nel suo Studio 1-2011/E, asserisce che gli obblighi di indicazione dei dati catastali -recepiti in seguito al Dl 78/2010 art.19 comma 14 (conv. L. 122/2010)- non si applicano alle vendite coattive attuate nell’ambito di provvedimenti giudiziari di vendita


http://www.notariato.it/en/highlights/news/archive/pdf-news/1-11-e.pdf

Casa, perché non parli?



Quante volte in passato abbiamo sognato una casa capace di interagire con noi. Entrare in casa e trovare tutto pronto; il riscaldamento acceso, l’illuminazione, la musica giusta. In attesa della casa sensoriale di Microsoft - dove le pareti al semplice tocco, saranno in grado di trasferire alla casa tutte le sensazioni che ricerchiamo, colori, profumi e quant’altro-  la domotica negli ultimi anni sta facendo passi da gigante al fine di permetterci di risparmiare tempo e denaro.

Quando parliamo di domotica, facciamo riferimento a quella scienza che si occupa dello studio delle tecnologie presenti in un ambiente domestico. Ecco perché, con il diffondersi della domotica, tendiamo ad identificare gli ambienti dotati di tale tecnologia come “case intelligenti”.

Le “case intelligenti” in Italia sono circa 40.000 e la tendenza è sempre in crescita, nonostante l’offerta sia caratterizzata ancora da prezzi poco accessibili. I motivi di tale successo sono da ricondurre ad una maggiore comodità, maggiore sicurezza, risparmio di tempo, di energia e perché no.. senso di potere; sarà come avere un maggiordomo personale, gestibile anche con un’applicazione dal telefonino o via web.

Con un solo click, sarà possibile scegliere quale scenario trovare in casa al nostro ritorno. Luci soffuse, tapparelle abbassate e  televisore acceso, per un rientro all’insegna del relax; ancora, per un dolce risveglio, trovare il bagno ad una giusta temperatura, le tapparelle che si alzano automaticamente ad un data ora, l’antifurto perimetrale che si disinserisce. Il tutto senza dimenticare una maggiore sicurezza, grazie all’integrazione dei diversi sistemi (che ci permetteranno di uscire di casa senza il dubbio di aver spento tutte le luci o attivato l’antifurto!) ed un maggiore risparmio energetico, dovuto ad un più efficiente consumo di energia che eviterà anche eventuali black out da sovraccarico (si prevede un risparmio di riscaldamento e condizionamento pari a circa il 30%).

Le offerte sul mercato sono tante, ed il vostro tecnico di fiducia saprà sicuramente consigliarvi. Mi permetto di indicarne alcune:


Bticino, My home: sul sito è possibile anche configurare il proprio impianto personalizzato, con prezzo finale ;-).
Vimar, By-Me: grazie alle applicazioni per smartphone, sarà possibile controllare il sistema domotico grazie al proprio iPhone, BlackBerry o telefonini con sistema Android.
Ave, Domina Plus: prevede nuovi sistemi touch screen per il controllo dell’ambiente, con display da 12” e 5,7” a colori e la possibilità di usare per la domotica anche il sistema modulare a scomparsa “Ave touch”.
Gewiss, Chorus: le sue placche flat touch, si possono posizionare in qualunque posto senza opere murarie.

sabato, novembre 26, 2011

Andamento mercato immobiliare italiano. Quale futuro?


Lo scorso 23 Novembre a Bologna, Nomisma ha reso pubblico il suo terzo rapporto sul mercato immobiliare italiano nel 2011, basando la sua analisi sulle 13 maggiori città italiane che da sole rappresentano circa il 30% della superficie concessa in Italia. I risultati di questo rapporto non sono quelli attesi, anzi si prevede un calo delle compravendite che a fine anno dovrebbero raggiungere la quota di 565.000 unità. Due sono gli indicatori principali di questo rapporto; il primo attiene alla variazione percentuale dei prezzi di sconto, che nel secondo semestre 2011 fa segnare un – 1,6% per le abitazioni, - 2,3% per gli uffici e un – 1,9% per i negozi (rispetto ai corrispettivi  - 0,7% , - 0,9% e – 0,7% del primo semestre).  Altro dato importante attiene ai tempi medi di vendita, che si assestano per le abitazioni a 6,6 mesi, per gli uffici a 8,8 e per i negozi a 7,9.
Secondo Nomisma le previsioni continueranno ad avere valori negativi per i prossimi due anni e solo nel 2014 ritorneremo su valori positivi.
Ma è possibile che i motivi di tale situazione siano da ricondurre solo al grave periodo di crisi economica che stiamo attraversando, a questa possibile double dip  ed ad un’offerta di immobili superiore alla domanda?
Ho letto anche di alcuni suggerimenti, ovvero di un piano immobiliare simile a quello lanciato dal governo inglese qualche giorno fa (400 milioni di sterline per la costruzione di nuovi alloggi). Ottemperare al blocco dei finanziamenti del sistema creditizio, con finanziamenti statali!

mercoledì, novembre 23, 2011

Regime Iva delle cessioni e locazioni immobiliari.


Aliquote IVA al 4, 10, 20 o ancora 21/23 % ?

In seguito alla legge di conversione 148/2011 della manovra di Ferragosto, che ha visto aumentare l’aliquota ordinaria IVA al 21% e viste le voci che parlano di un nuovo aumento delle aliquote IVA, forse risulta utile fare un quadro della situazione e capire quali aliquote IVA applicare alle operazioni di cessione e locazione immobiliari.
Quando vogliamo considerare se un’operazione di cessione immobiliare sia rilevante o meno ai fini IVA, non possiamo prescindere però da alcune considerazione.
Innanzitutto il momento impositivo; ovvero quando l’imposta sul valore aggiunto diviene esigibile. Tale momento in base all’art. 6 del D.P.R. 633/72, è da far risalire alla data dell’atto di acquisto, trattandosi di beni immobili.
Altra importante considerazione da fare, è valutare se il bene oggetto della nostra operazione sia un fabbricato abitativo o strumentale. A tal fine a nulla vale la destinazione del bene, il fine ultimo per cui viene utilizzato, ma occorre considerare la propria classificazione fra le categorie catastali.
Sono  fabbricati ad uso abitativo, tutti quei fabbricati o porzioni di essi, classificati nel gruppo A delle categorie catastali, ad eccezione di A/10 (uffici, studi privati).
Di conseguenza potranno essere considerati fabbricati strumentali, tutti quelli classificati nelle restanti categorie (ovvero B, C, D, E ed A/10).
Appurati questi concetti, non ci resta altro che capire se un’operazione di cessione immobiliare sia rilevante o meno ai fini IVA, ed in quest’ultimo caso, quale aliquota applicare.